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Stanotte guardiamo le stelle - Alì Ehsani e Francesco Casolo

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Questo libro mi ha devastato. Ho iniziato a piangere dalla pagina numero tre e continuato fino alla fine. È la storia vera di Alì Ehsani che, rimasto orfano a soli 8 anni per via della guerra, lascia Kabul con suo fratello. Da Kabul a Roma in un viaggio durato 5 anni. In Turchia Alì perde anche il fratello, Mohammed, annegato mentre cerca di arrivare in Europa su un gommone. Il libro è un lungo dialogo con Mohammed, scritto in una lingua asciutta, diretta, dalla sintassi semplice e frasi brevi, come si farebbe in un monologo con una persona cara. È un libro molto scorrevole ma che ha una forza dirompente. Le storie come quella di Alì le sentiamo, le leggiamo spesso. La guerra, la fuga, i campi dei rifugiati, i barconi che affondano in mare, contrabbandieri, viaggi sotto i tir. Abbiamo però sempre l’intermediazione del racconto del giornalista e in qualche modo, noi ascoltatori, ce ne distanziamo. In questo libro invece non c’è il filtro. Nelle parole di Alì troviamo una forza e una bon

Come riconoscere un regime changer. Manuale semiserio anti troll, gente in malafede e utili idioti.

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Come riconoscere un regime changer. Manuale semiserio anti troll, gente in malafede e utili idioti. Quante volte vi è capitato di leggere un articolo, ascoltare una notizia alla radio, vedere il telegiornale e trovarvi davanti un "esperto di" che pontifica e voi vi domandate: ci possiamo fidare? Gente di dubbia autorevolezza si affolla sui media (meglio dire i social) e vi fa la lezioncina su cosa e come dovete pensare dell'Iran? Notizie si affastellano una sopra l'altra e vi sembra, e per certi versi è così, di sentire sempre la stessa cosa? Ebbene non siete soli. Sono più di 40 anni che la narrazione generale è ferma al 1979. Con i social, Twitter in particolare, i regime changer hanno trovato il loro megafono. Chi sono i regime changer ? Persone che cercano di manipolare l'opinione pubblica dipingendo l'Iran come Paese canaglia per poi dare il via libera a un colpo di stato, un'invasione, una guerra.  Come fare a difendersi? Qui di seguito un manualett

Kamal Tabrizi - Marmoulak & Leily Ba Man Ast

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È da un po' che non bloggo e così oggi vorrei parlarvi di due film che ho visto. Sono entrambi del regista Kamal Tabrizi e si chiamano Leily Ba Man Ast (1996) e il film "culto" Marmoulak (2003). Sono commedie degli errori, si fondano entrambi su giochi di parole, scambi di persona, situazioni assurde che però nascondono realtà molto tristi. La trama di Leily Ba Man Ast è ambientata durante la guerra Iran- Iraq (1980-1988). Il protagonista è un cameraman, deve ristrutturare casa e non ha il denaro necessario per farlo, chiede così in banca un prestito. Prestiti che sono generalmente elargiti a chi ha prestato servizio in guerra. Lui in realtà è un fifone e di andare in guerra non ha voglia. Viene però reclutato come cameraman da un giornalista di guerra e partono alla volta di Ahvaz nel Khuzestan, regione a confine con l'Iraq, dove impazza la guerra. Dopo una serie d'incomprensioni, errori, scene da macchietta e altro, si ritrova in prima linea con un bazooka in ma

Ho sposato un musulmano

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È in libreria il mio primo libro:  Ho sposato un musulmano. Italiane in cerca d'amore tra sogni, conversioni e truffe. Castelvecchi Editore. Qui in link alla pagina dell'editore:  http://www.castelvecchieditore.com/prodotto/ho-sposato-un-musulmano/ Descrizione: La sognatrice, la convertita, l’amazzone, la vacanziera, la truffata: sono cinque le tipologie di donne che hanno avuto il coraggio di raccontarsi in questo libro. Ognuna di loro è pronta a tutto pur di sentirsi amata. Accettano la poligamia, si convertono all’islam e con i risparmi di una vita finanziano i progetti imprenditoriali dei loro “compagni”, spesso conosciuti durante una vacanza nei Paesi arabi. In mezzo alle testimonianze di donne ferite, ci sono però anche storie di coppie che sono riuscite a trovare la strada del rispetto reciproco, superando le differenze culturali e i pregiudizi di una società spesso xenofoba e razzista. Attraverso questi racconti in prima persona, Michela Manetti anal

Il passato nella lingua persiana

Il persiano e l'italiano hanno lo stesso problema: tantissimi tipi di passati. Cerchiamo di fare chiarezza. Tenete presente che non esiste lingua che ha una corrispodenza uno a uno su come esprimere dei concetti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di non cercare di inquadrali usanndo le categorie dell'indicativo italiano. Pensate direttamente in persiano. Detto questo, passiamo all'atto pratico. Il passato più usato è quello che possiamo chiamare passato semplice . Si prende l'infito del verbo, lo si priva della desinenza dell'infinito, lo si coniuga e stop. Esempio: kard an ------- kardam, kardi... Possiamo definirlo il verbo al passato di eventi avvenuti in una seguenza vaga. Faccio un esempio pratico. Se all'ora di cena voglio raccontare cosa ho fatto durante il giorno, in italiano userei il passato prossimo:  Oggi sono stata a casa, ho mangiato, ho guardato la tv... Non c'è una relazione tra un'azione e l'altra.

Iniziare a

Nuovo post di grammatica. Questa lezione sarà semplicissima: come si traduce in persiano l'espressione italiana iniziare a come ad esempio, iniziare a parlare, inziare a camminare. Ci sono due opzioni. Il verbo iniziare a fare qualcosa è shoru kardan . Opzione n.1:  harf zadan rā shoru kardam harf zadan = verbo all'infinito shoru kardam = verbo coniugato al passato che si accorda con il soggetto. I due verbi sono collegati dal rā . Opzione n2: shoru kardam be harf zadan. Questa seconda opzione è come la prima, si inverte la seguenza dei due verbi. La preposizione però è  be . Questa seconda opzione è uguale alla struttura italiana: ho inziato (verbo al passato, coniugato e che si accorda con il soggetto) + preposizione a + parlare, verbo all'infinito. Il mio consiglio è di usare la seconda opzione.

Trolling, doxing e revanscismo

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Un fenomeno che ha colpito tutte le società contemporanee è la polarizzazione delle idee attraverso bullizzazione pesante di chi non si schiera, o magari si schiera ma non dalla parte che spinge per vincere a tutti i costi. Attraverso bot, troll, e altri esagitati, ecco una compilation di messaggi intimidatori, diffamatori, quando non veri e propri insulti  fino al doxing . In onda tutti i giorni, su tutti i social media. Mentre cerchiamo un termine esaustivo per identificare il fenomeno della diaspora iraniana - soprattutto residente negli Stati Uniti - lo chiameremo revanscimo : quel bisogno sfrenato di vendicarsi per la sconfitta subita e rimporsi con la forza. E il termine sconfitta non è scelto a caso.  Il 2019 scegna il 40esimo compleanno della Repubblica Islamica e forse la cifra tonda ha scatenato ulteriori fervori già sollecitati da Trump, Bolton e Rajavi ghignati.  Per chi crede che "la rivoluzione sia stata dirottata dai mullah" e "la rivoluz